“Ciascuno di noi è facile da amare in certi momenti e difficile da sopportare in altri.
È facile amare i nostri figli quando fanno ciò che chiediamo loro appena glielo diciamo.
È facile amare i nostri compagni quando siamo d’accordo (…)
È facile amare noi stessi quando siamo all’altezza delle nostre personali aspettative” (B. A. Bailey)
È più difficile quando gli altri non si comportano come avremmo sperato, quando la vita non va come l’avremmo desiderata o quando le nostre stesse azioni ci lasciano con l’amaro in bocca.
Si dice sia facile AMARE, che l’AMORE è un sentimento universale perché tutti sappiano amare… ma veramente è così? Veramente l’amore non si insegna?
Ahimè, no: ogni bambino nasce con un amore incondizionato verso il proprio genitore ma, troppo spesso, molto precocemente, l’amore PURO cede il passo alla paura (per sé e per l’altro) nei confronti della persona amata.
Chi non si è sentito dire:
“Metti a posto questo pasticcio, altrimenti….!” (paura della punizione)
“Se ti comporti così, fili in camera tua!” (paura di perdere l’amore)
“Lavoro sodo per tenere la casa in ordine e tu che fai? Perché non riesci a fare la tua parte? Chiedere un po’ di collaborazione è chiedere troppo?” (paura di non essere abbastanza buoni o all’altezza delle aspettative genitoriali)
“Conto fino a tre e se non sei ancora pronto me ne vado senza di Te. 1, 2… dico sul serio!” (paura di essere abbandonati).
La disciplina basata sulla paura fa sì che ci si concentri su ciò che non è stato fatto, o su ciò che è stato gestito nel modo sbagliato. Tutto ciò pone in primo piano le imperfezioni, che assumono un’importanza esagerata nel proprio concetto del sé. Il risultato è che il bambino cresce con la spiacevole sensazione di “non essere abbastanza (bravo)”.
E’ tale sentimento d’impotenza che rovina i rapporti!
Alcuni diventano mariti o mogli arroganti nel tentativo di provare (a sé e agli altri) il proprio valore;
alcuni si annullano pur di non perdere l’amore dell’altro;
alcuni chiedono al partner di essere ciò che loro non riescono ad essere e, altri, all’opposto, non tollerano nel/nella compagno/a ciò che loro non riescono a fare;
alcuni prendono sul personale delle semplici costatazioni o domande (es. “questa casa è sempre in disordine”) del marito/moglie perché si sentono perennemente in difetto;
alcuni usano violenza (fisica o verbale) sul partner professandosi profondamente innamorati.
L’AMORE CHIEDE RISPETTO. IL RISPETTO CHIEDE RELAZIONE. LA RELAZIONE CHIEDE TEMPO E DEDIZIONE!
L’AMORE NON CHIEDE OBBEDIENZA O SOTTOMISSIONE!