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LA ROUTINE DEI BAMBINI: AMICHE NEMICHE

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Molto spesso si sente parlare dell’importanza delle routine con i bambini, ovvero di costruire uno schema della giornata abbastanza fisso, stabile e ripetitivo.
Routine per lavarsi e vestirsi la mattina, routine per il pranzo, routine per la nanna, routine per i saluti, routine per ogni cosa…
Nelle prime settimane di quarantena, con la chiusura dei servizi per l’infanzia e delle scuole, addirittura ho sentito parlare di “trauma” per lo sgretolarsi delle routine giornaliere dei bambini.

Ma veramente le routine sono così FONDAMENTALI?

Certamente, le routine rendono la vita dei bimbi prevedibile e ciò è rassicurante per loro e comodo per i genitori che possono organizzarsi di conseguenza.
Strutturare dei rituali da compiere la mattina, a pranzo, a cena o la sera può essere funzionale per offrire ai bambini dei riferimenti che gli consentiranno di prevedere con certezza cosa sta per accadere. Su questo si sono espressi infiniti esperti, a partire già dalla sempre-citata Maria Montessori, tutti concordi nel ritenere che strutturare rituali offra al bambino un senso di sicurezza e controllo sulla realtà circostante ma ATTENZIONE, come in ogni cosa IL TROPPO STORPIA!
Le routine devono essere un aiuto nello sviluppo di un bambino non una CONDANNA e, come ogni regola data al bambino, devono essere usate con flessibilità e OSSERVANDO IL BAMBINO!
Se un bambino di 2 o 3 anni non vuole fare la nanna subito dopo pranzo, è INUTILE (oltre che snervante per il genitore) forzarlo per 40 minuti ad addormentarsi (costringendolo a stare sdraiato) quando lui non ne sente la necessità in quel momento. Veramente, voi riuscite ad addormentarvi sempre a comando?
Se un bambino di 12 mesi non vuole la merenda alle 15.30, inutile costringerlo a mangiarsi quel vasetto di yogurt bianco biologico appositamente comprato x lui in quel momento tra urla, sputi e pianto. E se semplicemente non avesse fame in quel momento o fosse stato preso da un’altra interessante attività dalla quale voi lo avete distratto forzatamente?
Gli esempi potrebbero andare avanti all’infinito!
Impariamo a OSSERVARE un bimbo, a entrare in connessione con lui prima di impuntarci testardamente su una cieca routine.
Le routine sono utili ma facciamo attenzione a non trasformarci in sergenti di ferro ostinati a far rispettare la “tabella di marcia”.
Insegniamo ai bambini ad ascoltarsi, a riconoscere i propri bisogni e ricordiamoci sempre che ognuno ha un proprio ritmo nell’agire, diverso dal nostro e che merita tutto il nostro rispetto.

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