GENITORIALITÀ CONSAPEVOLE: SPUNTI PER RIFLETTERE

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“Stalin era figlio unico di un alcolista, che lo picchiava di continuo, e di una madre per lo più assente che non gli offriva alcuna protezione e riceveva anch’essa la sua parte di maltrattamenti. Alla nascita di questo figlio, ne aveva già perduti tre, come la madre di Hitler. Josef, unico a sopravvivere, non sapeva se di lì a poco sarebbe stato ucciso dal padre. Queste folli paure rimosse sopravvivono nello Stalin adulto in forma di paranoia, di delirio, secondo cui tutti attentano alla sua vita. Per questo motivo, negli anni Trenta egli fa deportare o uccidere nei lager milioni di essere umani. Si ha dunque l’impressione che nel potente, osannato dittatore alberghi nonostante tutto un bimbo inerme, che lotta contro la minaccia paterna. Forse, nei processi farsa che egli ha istituito contro gli intellettuali, a lui superiori, egli cercava continuamente – e, s’intende, inconsapevolmente – di impedire al padre di uccidere il bambino inerme. Se ne fosse stato consapevole, milioni di uomini e donne non avrebbero perso la vita.

Ben diversa la situazione nella famiglia Gorbaciov, in cui non vi è alcuna tradizione di maltrattamenti: anzi, al bambino e ai suoi bisogni si deve la massima attenzione. Gli effetti nel comportamento dello statista adulto sono sotto gli occhi di tutti. Forse più di qualsiasi altro uomo politico contemporaneo, egli ha dimostrato di possedere qualità inconsuete: coraggio di guardare i fatti per quello che sono e di cercare soluzioni flessibili, apprezzamento dei suoi simili, versatilità nel dialogo, stile di vita modesto e libero da ipocrisie; inoltre, non ha mai adottato decisioni assurde sulla spinta di una cieca volontà di affermazione. Sia i genitori sia i nonni , che si sono presi cura dI lui durante la guerra, sembrano essere stati persone capaci di esprimere amore. […] La vita di Gorbaciov ha conosciuto il terrore staliniano , poi una guerra feroce, la brutalità dell’occupazione, la più cruda povertà, un lavoro pesantissimo. Eppure, un bambino può reggere tutto questo se il clima emotivo della famiglia in cui cresce gli assicura PROTEZIONE e SICUREZZA. Alla fine della guerra, il piccolo Michail non può andare a scuola perché non ha scarpe. Il padre (in ospedale, perché ferito) viene a saperlo e scrive alla moglie pregandola di “fare qualsiasi cosa purché Misa possa frequentare la scuola” che tanto gli piace. La donna vende le ultime pecore per millecinquecento rubli e gli compra un paio di stivali militari. Il nonno gli procura una giacca calda e, su richiesta del nipotino, una seconda per l’amico del cuore.

PROTEZIONE E ATTENZIONE AI BISOGNI DEL BAMBINO: DOVREBBE ESSERE UN’OVVIETA’. VICEVERSA, IL MONDO E’ PIENO DI PERSONE CRESCIUTE SENZA DIRITTI E SENZA RICEVERE ATTENZIONI” (Alice Miller, “Il risveglio di Eva”).
Se qualcuno ci aiuta a riconoscere gli antichi modelli di comportamento dei genitori nel contesto della nostra infanzia, non saremo più costretti a ripeterli ciecamente. Talvolta, i genitori proiettano su di noi i sentimenti rimossi della loro infanzia accusandoci, senza rendersene conto, di qualcosa che tempo addietro è captato a loro.

RIFLETTIAMO

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