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RIMPROVERO O OCCASIONE D’APPRENDIMENTO?

img rimprovero

Oggi il mio bimbo (2 anni e 4 mesi), durante un piccolo momento di tensione pomeridiana, arrabbiatissimo grida: “Mamma brutta!” e prova a darmi uno schiaffetto su una gamba!
Mi fermo, lo guardo e lui prosegue: “Mamma cattiva!”
Lì per lì, mi è montato un piccolo momento di rabbia (forse, in passato, prima dei miei studi e della mia analisi, avrei reagito con un rimprovero e una forte disapprovazione urlando frasi tipo: “Oh, non Ti permettere mai più di picchiarmi o parlarmi così!”, IMPONENDO IL RISPETTO X ME) ma oggi, fortunatamente, il mio cervello si è accesso, ho pensato a quello che spiego nei corsi sulla gestione della rabbia, allora, mi sono abbassata al suo livello per guardarlo meglio, gli ho detto: ” Sei molto arrabbiato, cucciolo” (NOMINAZIONE DELL’EMOZIONE),
“Capisco!” (VICINANZA EMOTIVA), “Riesci a spiegarmi perché mamma è cattiva?” (SPIEGAZIONE)
Lui, sorridendo, ha detto: “Perché c’è il coronavirus! Quando va via?” Ci siamo abbracciati, l’ho rassicurato che presto potremo tornare a uscire e abbiamo ripreso a giocare serenamente! Non sempre i bimbi riescono a esprimere le emozioni in modo adeguato ma reagire al loro disagio con un rimprovero non li aiuta a crescere, non insegna un modo più adeguato per comunicare. Un bimbo che dice “mamma brutta/cattiva” o picchia un genitore non lo fa per offendere o ferire il genitore (anzi!) ma perché ha un DISAGIO, un’emozione che non sa bene né nominare né percepire e tanto meno gestire! Loro imparano da noi!

IL RISPETTO NON LO SI IMPONE, LO SI DÀ!Prendere sul personale un’esternazione offensiva di un bimbo, rischia di farci scattare, arrabbiare e perdere una preziosa occasione educativa! Non sempre è facile, non sempre si riesce ma fermarsi a riflettere aiuta a molto a migliorarsi!

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