Molti genitori mettono sullo stesso piano la disubbidienza e la mancanza di rispetto così etichettano come “irrispettosi” i figli che non si conformano ai loro desideri.
Se la cameretta è in disordine ritengono che sia perché il figlio non ascolti e se, semplicemente, è stato distratto dai giochi o dagli amici?
Se il figlio non vuole farsi il bagno/doccia, prendono il diniego come un atto di sfida personale e se, invece, più semplicemente, fosse che la richiesta è arrivata in un momento poco opportuno x il bimbo perché preso in un’altra attività?
Mettendo sullo stesso piano la disubbidienza del bambino e la mancanza di rispetto, si rischia di creare un pericoloso collegamento tra il comportamento del figlio e la propria competenza genitoriale, facendo rapidamente cortocircuito a livello emotivo e, di conseguenza, perdendo il controllo di sé! Ancor più se la disubbidienza del figlio avviene in pubblico!!!
Gli adulti che mettono sullo stesso piano la disubbidienza e la mancanza di rispetto IGNORANO o DIMENTICANO che il cervello del bambino non è ancora completamente sviluppato (giunge a completa maturazione a 25 anni ): i bambini non hanno ancora tutte le abilità emozionali e intellettive che noi adulti dovremmo avere!
Quindi:
Se un bambino in un negozio fa una scenata perché vuole un giochino, non lo fa per metterci a disagio in pubblico o per sfidarci ma, più probabilmente, perché è stato sopraffatto da tutte quelle tentazioni!
Se un bimbo di 1 o 2 anni dice NO a una nostra richiesta non è perché vuole testare la nostra paziente ma, verosimilmente, perché sta iniziando a definire se stesso come soggetto separato da noi!
Se un bambino di 7 o 8 anni sembra sordo alle nostre richieste non è perché gli siamo indifferenti ma perché la sua attenzione è concentrata su di sé poiché sta cercando di comprendere il senso della vita!
È inutile prendersela con l’egocentrismo dei bambini perché, in realtà, è una caratteristica necessaria per il loro sviluppo!
Nostro compito è accompagnarli RISPETTOSAMENTE nel loro percorso di crescita… perché per quanto sia difficile da accettare IL RISPETTO NON LO SI PUÒ PRETENDERE MA BISOGNA INSEGNARLO CON L’ESEMPIO!
RISPETTARE PER ESSERE RISPETTATI!