“Bastaaaaa … ho detto BASTAAAA !!! Adesso vai in castigo! Stai fermo lì e pensa a quello che hai fatto!”
Quante volte abbiamo gridato questa frase o ci siamo trattenuti ma avremmo voluto farlo?
Quante volte siamo arrivati al limite della nostra pazienza?
Certo, siamo umani! La pazienza di tutti ha un limite ma è il SIGNIFICATO che diamo al comportamento del bambino che ci aiuta a ritrovare la calma o, all’opposto, a caricarci come molle pronte ad esplodere.
Ma devo darVi una notizia sorprendente:
UN BAMBINO CHE VI ESASPERA NON LO FA APPOSTA!
NO, NON LO STA FACENDO APPOSTA! Anzi, se potesse, un figlio darebbe la vita per rendere felice/orgoglioso di sé un genitore!
Anche il bambino più iperattivo e agitato del mondo non si sta impegnando per farvi saltare i nervi !!!
Ogni azione che un bambino compie, anche la più fastidiosa possibile, ha un SIGNIFICATO!
Ciò che conta è il BAMBINO che mette in atto un comportamento e non il comportamento in sé!
Un bambino che “combina” qualcosa non intende farci un dispetto ma (semplicemente) comunicare – nell’unica maniera che conosce o gli è possibile in quel momento – che qualcosa non va. Quando i bambini si mettono a fare i “capricci” spesso il motivo risiede nell’età, ossia nell’incapacità di comunicare i propri sentimenti in maniera più appropriata. Metterli in punizione per una marachella non serve a nulla! Anzi, se per noi adulti, la punizione è un insegnamento, per il bambino è molto probabile che risulti una negazione del nostro bene.
Fermiamoci a riflettere!
“I sentimenti che proviamo per i nostri figli NON hanno la stessa importanza del modo in cui essi vivono questi sentimenti e considerano la maniera in cui vengono trattati. Gli insegnanti ci ricordano che in classe non conta tanto cosa viene insegnato, ma quello che viene appreso. E lo stesso vale in famiglia: l’importante è il messaggio che i figli ricevono, non quello che pensiamo di aver trasmesso” (A. Kohn)