“Mamma, guarda!”, “Mamma, guardaMI”
“Mamma, papà, venite! Venite subito”
“Mamma, senti questa canzone”
“Papà, assaggia!”
I bambini di QUALSIASI età cercano costantemente di attirare l’attenzione dei genitori per essere visti e/o condividere un loro interesse, una loro scoperta o una loro acquisizione di competenza. Questo atteggiamento viene definito ATTENZIONE CONDIVISA ed è un importante indicatore di uno sviluppo SANO!
Un bambino di 2 anni che chiede costantemente attenzioni NON è indice di un bambino “viziato” o “egocentrico” (premesso che tutti i bimbi sono egocentrici per definizione!)
I bambini infatti apprendono chi sono grazie alle attenzioni che ricevono dai genitori e da altre figure di riferimento, in un processo definito RISPECCHIAMENTO.
L’attenzione che i genitori (e altri adulti di riferimento) riservano a un figlio durante lo sviluppo è ESSENZIALE per la sua sopravvivenza, tanto quanto l’alimentazione e l’ossigeno.
E’ attraverso questa attenzione che il bambino impara a percepirsi come un individuo completo a sentire il proprio centro, il proprio sé, ovvero il punto da cui emergono le interazioni con il mondo esterno e a cui ritornare quando si sente saturo o quando gli altri non hanno tempo per lui.
ESSERE CENTRATI è una competenza che si acquisisce proprio nell’infanzia grazie all’interazione con i genitori (o altri adulti di riferimento).
Le attenzioni che i genitori danno a un figlio NON SONO MAI TROPPE !!! Anzi, rispondere in maniera solerte alle richieste di attenzione di un bimbo piccolo (anche – o meglio, soprattutto – mentre si è impegnati in altro) lo aiuterà a chiedere meno attenzioni in età successive.
Anche se sono al telefono o sto parlando con la suocera a tavola o sto sistemando la cucina, IL BAMBINO HA DIRITTO DI AVERE IL NOSTRO SGUARDO anzi, ne ha proprio BISOGNO!
Quando i genitori non offrono sufficienti occasioni di rispecchiamento, ovvero prestano scarsa attenzione a ciò che il bambino prova, dice e fa, e non guardano o guardano con disattenzione ciò che indica loro, può verificarsi l’effetto opposto. Il bambino:
– può avere difficoltà a sviluppare il senso del sé,
– può non sentirsi del tutto integro,
– può essere meno centrato
– e avere mediamente una capacità attentiva più breve, discontinua o più superficiale.
A dispetto di quanto si possa credere, I BAMBINI HANNO BISOGNO DELLA NOSTRA ATTENZIONE E DI SENTIRSI AL CENTRO DEL NOSTRO MONDO solo così non saranno adulti egocentrici, narcisisti o insicuri!