UMILIAZIONE “EDUCATIVA”

img umiliazione educativa

A., una giovane madre, l’altra sera ha avuto una reazione esagerata con il proprio bimbo, ha sbottato, è andata in cortocircuito emotivo, se n’è pentita amaramente e ancora sente il peso del suo errore. Si sente sbagliata, si sente uno schifo, le viene da piangere …
A., prima ancora che madre però è anche figlia, figlia di un padre molto severo, poco paziente e molto attento a cosa possano pensare gli altri; figlia di un padre che crede che il comportamento di A. sia indicatore del suo personale valore come uomo.
A. racconta di aver dimenticato per disattenzione, nella frenesia della vita, un pagamento e il padre gliel’ha fatto notare duramente, specificando il suo disagio sociale (“Che figura mi fai fare!”, “Chissà cosa hanno pensato?”) e lasciando in A. un profondo senso di colpa e inadeguatezza …
Ma da dove arriva l’idea assurda che per migliorare una persona bisogna farla stare male, in colpa e sbagliata?
E’ vero che l’umiliazione può motivare le persone (bambini o adulti che sia) a fare meglio, ma quanto costerà loro in termini di consapevolezza del proprio valore?
I bambini cresciuti da adulti mossi dall’errata convinzione che se non soffrono (fisicamente o emotivamente) per i loro errori, non imparano nulla, diventano spesso adulti eccessivamente accomodanti, dipendenti dall’approvazione, con il pensiero fisso che il loro valore dipenda dall’approvazione degli altri!
Certamente, talvolta, il senso di inadeguatezza può spingerci a fare meglio di quello che abbia fatto finora ma non per una motivazione intrinseca, per il gusto di migliorarsi ma con l’ANGOSCIA di correre il rischio di fallire nuovamente!

ERRARE E’ UMANO, MERAVIGLIOSAMENTE UMANO: NON VI E’ NULLA DI SBAGLIATO (O DI CUI VERGOGNARCI) NELLA NOSTRA IMPERFEZIONE!

Allora, cosa vogliamo per i nostri bambini: che il NATURALE processo d’apprendimento sia fondato su biasimo, vergogna, dolore e sullo scoraggiamento, che conduce a un calo d’autostima? O piuttosto vogliamo che il suo processo di crescita/miglioramento sia basato sull’empatia degli adulti, sull’incoraggiamento, sull’amore incondizionato e sul sostegno che li aiuteranno ad acquisire competenze di vita e una sana consapevolezza del proprio valore?

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