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IL CERCHIO DELL’AMORE E DELLA CURA

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Qualche giorno fa, mi sono imbattuta casualmente in questa immagine nel web. Mi ha molto colpita e scaldato il cuore allo stesso tempo.
Quand’ero adolescente, con l’oratorio e un’altra associazione di volontariato locale, almeno due volte all’anno (Natale e Pasqua) si organizzava di andare a trovare gli anziani presso alcune case di riposo del territorio e, nel mese di dicembre, si organizzava di andare a portare un saluto, casa per casa, agli anziani del paese. Le ricordo come giornate cariche di emozioni ma anche di interrogativi perché, in più occasioni, alcune nonnine si commuovevano della nostra presenza e mentre ci offrivano una tazza di the caldo con qualche biscottino, riferivano il dramma della solitudine e del grande senso di abbandono che provavano da parte dei loro familiari (figli e nipoti). Mi chiedevo come fosse possibile: come è possibile non trovare il tempo per stare con i propri cari?
Mia nonna paterna abitava nella mia stessa casa e non passava giorno che non scendessi anche solo 5 minuti per salutarla e chiederle come stesse. Talvolta, mi chiedeva di andare al negozietto vicino a comprarle il prosciutto cotto o il formaggio. Talvolta, chiedeva di aiutarla a fare il bagno e lavarle la schiena. E questi ricordi sono impressi nella mia memoria.
La nonna materna, invece, anche se era qualche chilometro più distante, era, per me, più che una nonna: la sua casa era proprio la MIA casa! La nonna materna ha curato me e le mie sorelle tantissime volte e altrettante volte ci ha tenute anche a dormire per intere settimane quando i miei genitori erano all’estero per lavoro. La nonna materna era una seconda mamma, una babysitter sempre disponibile, una cuoca con un piatto caldo sempre pronto, un seno morbido su cui accoccolarmi.
E allora, com’era possibile che altri figli e nipoti non provassero lo stesso slancio nei confronti dei propri anziani?
Oggi posso dire che l’AMORE, le attenzioni, il tempo per sé (e il rispetto) non si possono pretendere! E’ una ruota che gira!!! E come mi disse qualche anno fa una mia amica e collega: chi ben semina è a metà dell’opera!!!

LE CURE CHE VENGONO PRESTATE SONO SPESSO LE MEDESIME CHE SI RICEVERANNO DA ANZIANI!

Le emozioni che si fanno provare ai figli da piccoli sono spesso le stesse emozioni che si proveranno da anziani.
Se da giovani genitori non si è stati in grado di donare ai figli:
– tenerezza
– contatto fisico
– presenza
– prendersi cura/fare le cose con il figlio
– mantenere le promesse
– dimostrare amore anche se non si è d’accordo con un comportamento (spiegare che non si è d’accordo ma far sentire che non si toglie l’amore)
– esserci per tutti i suoi bisogni (non solo materiali)

Beh, non si può pretendere che il figlio sappia agire diversamente quando saremo noi ad avere bisogno di loro!
La solitudine di molti anziani spesso è lo specchio della solitudine emotiva provata dai loro figli piccoli, anche se molti non la ricordano più (per negazione o rimozione).

L’AMORE RICEVUTO SI TRAMUTA IN AMORE PER SE’ E IN AMORE CHE SI SA DONARE!

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