Il bambino ama l’adulto sopra ogni cosa, mentre al contrario si è soliti dire: “Quanto è amato il bambino dai genitori!”. Si dice anche dei maestri: “Quanto sono amati i bambini dai maestri!”. Si sostiene che bisogna insegnare ai bambini ad amare, amare il padre, la madre, i maestri, tutti gli uomini, gli animali, le piante, tutte le cose.
Ma chi insegna loro tutto ciò? Chi sarà maestro d’amore? Sarà forse colui che chiama capricci tutte le manifestazioni infantili e che pensa a difendersi dal bambino e a difendere tutto quello che gli appartiene?
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Chi realmente ama è invece il bambino, che desidera l’adulto accanto a sé e che si compiace di attirare l’attenzione di lui sopra sé stesso: “Guardami, stammi vicino”. La sera, quando va a letto, chiama la persona che ama e vorrebbe che non lo lasciasse. E quando noi andiamo a mangiare il lattante vorrebbe venire anche lui, non già per mangiare anche lui, ma per starci vicino.
L’adulto passa davanti a questo mistico amore senza riconoscerlo: ma badate, quel piccino che vi ama crescerà e scomparirà. Chi vi amerà come lui? Chi vi chiamerà andando a letto, dicendo affettuosamente: “Stai qui con me”, anziché dire con indifferenza: “Buonanotte”? Chi desidererà altrettanto ardentemente starci vicino mentre mangiamo, solo per guardarci?
Noi ci difendiamo da quell’amore – e non ne troveremo mai un altro uguale! – e diciamo inquieti: “Non posso, non ho tempo, ho da fare!” Mentre in fondo pensiamo: “Bisogna correggerli, i bambini, se no si finisce per essere loro schiavi”. Desideriamo liberarci di lui per fare quel che ci piace, per non rinunciare ai nostri comodi.
M. Montessori – Il segreto dell’infanzia