Ok, essere genitori 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, è faticoso… o meglio, essere lucidi e presenti a noi stessi sempre è quasi impossibile! Ma, accipicchia, facciamo pace con noi stessi almeno su alcune macro-questioni psico-educative così evitiamo di sembrare pazzi agli occhi dei nostri figli, oltre a evitargli inutili frustrazioni e umiliazioni!
Tutto questo per dire che:
tutti i genitori desiderano che il proprio figlio sia sveglio, brillante, intraprendente, intelligente e sappia realizzarsi nella vita,
tutti i genitori desiderano altresì che il figlio sia sereno, felice , tranquillo, sicuro di sé e con un’adeguata autostima nella vita adulta.
Le neuroscienze (e lo ripeto, le neuro-SCIENZE – non la vicina di casa o la zia Pina) hanno dimostrato che:
Il cervello dei bambini si sviluppa dalla nascita fino a 25 anni (ebbene sì, fino a 25 anni con buona pace di chi dice che lui/lei a 8 anni era già super razionale, in grado di controllare ogni sua reazione emotiva e molto educato – evito di dilungarmi qui su cosa si intenda per “educato”).
L’intelligenza è un costrutto multidimensionali che si compone di QI (quoziente d’intelligenza, ossia l’intelligenza tradizionalmente intesa) e QE (quoziente emotivo), che se non adeguatamente in equilibrio, e presi singolarmente poco predicono della realizzazione del soggetto in età adulta.
L’intelligenza si sviluppa nella prima infanzia, almeno fino a 6 anni (ma anche oltre) prevalentemente a partire dal movimento, dal fare e dallo SPERIMENTARSI.
Quindi?
Quindi se desiderate che vostro figlio di 2, 3, 6 o 8 anni sia l’adulto sveglio, intraprendente, sicuro di sé e sereno che desiderate (quello che forse non siamo riusciti ad essere noi) SMETTETELA di pretendere che sia il bambino fermo, tranquillo, silenzioso che tanto vi farebbe comodo quando siete affaccendati nella frenesia della vostra vita!
Sgridare, urlare contro a un bambino, dirgli parolacce perché, mentre voi fate una cosa, lui tocca tutto e prova a imitarvi è controproducente in rapporto al vostro obiettivo!
Se aspirate casa , pulite l’automobile o semplicemente state cucinando non potete pretendere che vostro figlio vi guardi immobile, fermo e in silenzio: ciò è contro-natura, è contra la sua vitale energia che lo spinge a fare, chiedere e imitarvi!
Gridare contro un bambino, farlo sentire in colpa (anche parlandogli con toni pacati) perché cerca di fare come noi (magari combinando danni), dirgli parolacce o peggio ancora alzare le mani vuol dire togliergli SERENITA’, SPENSIERATEZZA E AUTOSTIMA! Vuol dire seminare TRISTEZZA, SENSO DI INADEGUATEZZA , PAURE, INCERTEZZE E RABBIA (tanta rabbia e frustrazione).
SVEGLIAMOCI tutti, smettiamola di infliggere dolore gratuito ai bambini!
La tristezza degli adulti e degli anziani non nasce dal gene della malinconia, nasce così… nei primi anni di vita da umiliazioni, mancanza di delicatezza ed egocentrismo genitoriale!
P.S:Il no, il limite in età evolutiva è FONDAMENTALE, non sto dicendo che bisogna lasciare che i bambini facciano tutto ma qualsiasi cosa può SEMPRE essere detta con RISPETTO, GENTILEZZA, DELICATEZZA e tentativo di comprensione del comportamento dell’altro!
Educhiamo con il, educhiamo alla vita !!!