Ovunque ormai abbandono libri, corsi, seminari o convegni che spiegano il modo “giusto” per essere genitori oggi, soprattutto in questo tempo di quarantena (dove quasi sembra che sia diventato necessario spiegare ai genitori come fare i genitori).
Disciplina Dolce, però, non significa seguire alla lettera un preciso copione comportamentale poiché ogni genitore ha la propria storia di vita con cui fare i conti e le proprie fatiche quotidiane con le quali confrontarsi, inoltre, ogni figlio è diverso ed è inutile fare confronti!
Applicare la Disciplina Dolce significa essere in grado di offrire consolazione, empatia, validazione delle emozioni, comprensione, accettazione incondizionata e supporto costante al figlio. Ma, ciò che forse spesso non viene detto, è che significa anche adottare lo stesso approccio nei confronti di se stessi! (Inutile predicare bene e razzolare male!)
Solo imparando ad ascoltare e disciplinare noi stessi saremo in grado di indirizzare con sicurezza il comportamento dei nostri figli. Acquisire autocontrollo e consapevolezza di sé è il primo passo per una genitorialità rispettosa, dolce e gratificante.
Non si può insegnare ciò che non si conosce. Non si può chiedere a un bambino di non piangere, non strillare e non buttarsi per terra se non ottiene ciò che vuole, quando siamo i primi ad alzare la voce e picchiare i pugni sul tavolo se i figli non fanno ciò che vogliamo.
Non possiamo chiedere ai bambini di acquisire competenze che mancano a noi stessi.
RiflettiAMO !!! E non esitiamo a chiedere aiuto per noi prima ancora che per i nostri figli!!!