Un bambino dice “mamma, ti voglio bene!”, il papà sente e d’istinto chiede: “E, il papà?”, “NO!”.
Una mamma lamenta nervosamente: “Giuseppe, non mi ascolta mai. Tutte le volte che gli parlo e gli chiedo di fare qualcosa, abbassa lo sguardo, scuote la testa e se ne va; poi, arriva papà e improvvisamente è tutto collaborante e obbediente!”.
Un padre affaticato racconta: “Mi figlia non mi può perdere di vista. Vuole sempre e solo me. Anche se è con la mamma è un continuo chiederle di me. Non ne posso più!”.
Quasi tutti i bambini raggiunti i 3 o 4 anni d’età alternano fasi in cui iniziano a rivolgersi prevalentemente a un genitore e ignorano deliberatamente l’altro, mostrando un’incredibile capacità di escludere le richieste del genitore ignorato. Il bambino si rallegra quando arriva il genitore “preferito”, comportandosi come se l’altro genitore non ci fosse.
È probabile che il genitore “rifiutato” si senta impotente o colpevole, domandandosi continuamente: “Che cosa ho fatto?”, “Perché non mi ascolta o non mi presta attenzione?”. Sovente questo genitore inizia pure a provare UMANAMENTE gelosia e perfino rabbia.
T. Berry Brazelton, però spiega bene questo fenomeno:
“Questo metodo di spostare l’interesse da un genitore all’altro rappresenta il modo in cui il bambino acquisisce quegli aspetti della personalità dei genitori che diverranno poi suoi, prendendo in considerazione un genitore per volta. Il bambino sta sviluppando la sua capacità di diventare indipendente, da un genitore per volta. Questo fatto può diventare un momento critico, un touchpoint, un periodo in cui sia il genitore sia il bambino sentono di aver perso il contatto l’uno con l’altro, e in cui comprendere i motivi che stanno dietro a un simile comportamento e conoscere le sensazioni che si manifestano in un genitore, può essere d’aiuto per entrambi.”
I BAMBINI HANNO BISOGNO DI AFFERMARSI COME INDIVIDUI, SORBENDO INTENSAMENTE LE CARATTERISTICHE DI CIASCUN GENITORE PER POI COMBINARLE TRA LORO NEL PROCESSO DI SVILUPPO DELLA PROPRIA IDENTITA’.
Il bambino ha BISOGNO di questa opportunità per modellare gli atteggiamenti e i valori di ciascun genitore.
E i genitori hanno bisogno di sapere che la marea cambierà: con il tempo, il genitore adorato diventerà quello respinto e quello ignorato diventerà quello degno di maggiori attenzioni!
Durante ciascun periodo di alternanza, il bambino assorbirà tutto ciò che potrà dal genitore adorato: camminerà come quel genitore, userà il modo di parlare di quel genitore, … Apprenderà le emozioni del genitore adorato, le sue modalità di controllo (o di mancanza di controllo): assorbirà il modo in cui quel genitore gestisce sentimenti aggressivi, religiosi et etnici. Il bambino, nella fase di identificazione di ciascun genitore, ne assorbe i tratti con una profondità sorprendente e ciò sarà una GRANDE RESPOSABILITA’ per l’adulto!
I figli non sono mai di un genitore solo e, volente o nolente, presto o tardi, acquisiscono i tratti di entrambi i genitori… anche se i genitori sono separati e uno dei due vorrebbe cancellare l’altro genitore dalla faccia della terra!
I FIGLI SI FANNO IN DUE: così ha voluto la natura e noi non possiamo impedire il fluire delle cose… possiamo “solo” impegnarci a offrire la nostra versione migliore!!!