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MAMME E LAVORATRICI

MAMME E LAVORATRICI

Qualche tempo fa mi sono imbattuta in questa immagine, corredata di grandi complimenti per un sistema apparentemente avanguardista. Ci soffermiamo insieme a guardarla un attimo, che ne dite?

Vediamo una donna in quella che immaginiamo essere la sua postazione lavorativa, una scrivania corredata di box in cui far giocare il proprio bambino. Questa donna, supponiamo, è diventata mamma di recente e la sua azienda, attentissima ai bisogni delle madri, le ha fornito la possibilità di portare suo figlio al lavoro con sè, consentendole di essere contemporaneamente madre e lavoratrice, senza dover scegliere.

Ma siamo sicuri che sia qualcosa cui ambire?! Non so voi ma io ho provato immediatamente una grande tristezza nel guardare questa fotografia. Sì perchè qui non c’è solo uno specchio “montessoriano” a terra che incoraggia il bambino ad esplorarsi, qui c’è soprattutto un grande specchietto per le allodole.

Tanti genitori hanno potuto toccare con mano L’IMPOSSIBILITÀ di conciliare il lavoro con l’accudimento della prole durante il primo lockdown di marzo 2020, eppure ci aspettiamo che per una donna, una madre, una soluzione del genere sia auspicabile. Non la stiamo mettendo davanti alla possibilità di non dover scegliere tra maternità e carriera, la stiamo mettendo davanti alla realtà di dover essere entrambe le cose CONTEMPORANEAMENTE e dando tutta se stessa.

Non è questo ciò di cui abbiamo bisogno. Politiche aziendali più attente alle esigenze genitoriali di entrambi i genitori, politiche statali più affini a quelle del Nord Europa, dove il congedo alla nascita è identico per madri e padri, stipendi adeguati, nidi aziendali (gestiti da personale competente e situati in uno spazio apposito), sussidi per babysitter: queste sono le cose di cui avremmo bisogno.

Finchè mostreremo questa immagine come se fosse un modello cui aspirare continueremo ad avere figli infelici e madri frustrate e, parola di psicoterapeuta, questa è l’ultima cosa che possiamo augurarci!

Finché mostreremo questa immagine come se fosse un modello cui aspirare, continueremo DOLOROSAMENTE a sentirci persone inefficace, incapaci di essere multitasking, inadeguate per questa società… ma è la società ad essere inadeguata, non noi!

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