Primo anno di liceo, secondo giorno di scuola, un ragazzino dimentica a casa la mascherina: è in panico, non lo fanno entrare, ha paura del giudizio di compagni e docenti. Prova a chiamare la madre al telefono ma non riceve risposta. La sua agitazione aumenta e, di getto, scrive il seguente messaggio alla mamma: “Porca p……, dove caxxo sei, non mi hai dato la mascherina, non entro. Ciao!”
La madre, giustamente, nel leggere il seguente messaggio si sente mancare di rispetto, prova rabbia, tristezza e delusione…
Siamo a un bivio: PRETENDERE rispetto o DONARE RISPETTO?
Beh, chi mi segue lo sa, una frase che ripeto a mantra ogni giorno è “il rispetto non si può pretendere (come nulla nella vita, d’altronde) ma lo si può sempre donare, mostrando come si desidera essere trattati!”
Quindi? Semplice, ancora una volta ci è offerta l’occasione di prendere sul serio nostro figlio, senza necessariamente prenderlo alla lettera! Riconosciamo la difficoltà del figlio nel gestire le emozioni e gli prestiamo competenza!
Possibile risposta rispettosa: “Figlio mio, leggendo i toni del tuo messaggio mi arriva la tua grande agitazione correlata alla mancanza della mascherina e il panico del non sapere come gestire la situazione. Che ne dici se, la prossima volta, provi a scrivermi un messaggio tipo: “Mamma, aiuto! Ho appena realizzato di aver dimenticato la mascherina a casa. Sono molto agitato. Non mi fanno entrare e non so cosa fare! Mi puoi chiamare? Che faccio ora?“. Così magari riesco a esserti veramente d’aiuto nel trovare una soluzione e nell’accogliere la tua emozione ed eviti di essere scurrile con me, che non c’entro nulla con la tua dimenticanza ma provo rabbia nel ricevere messaggi violenti.”
E tu, qual è l’atteggiamento di tuo figlio che fai più fatica a tollerare?